Oggi la nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare Francesco Arena, chef iconico e di talento, dalla cucina innovativa e ricercata. Ecco cosa ci ha detto.
Ciao Francesco, grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Ci parli un pò di te? Come sei approdato nel mondo della ristorazione?
Grazie a voi per avermi contattato, sono approdato nel mondo della ristorazione 17 anni fa e non certo dalla porta principale. Ho iniziato facendo tanta gavetta ma che mi ha permesso di essere quello che oggi sono.
Sei molto apprezzato e seguito sui social ed hai collezionato importanti esperienze professionali. Quali sono le caratteristiche per essere uno chef di successo? E se non siamo indiscreti….sei severo e rigoroso in cucina? o accetti compromessi?
Diciamo che per essere un chef di successo non c’è una pozione magica bensì dedizione al lavoro, voglia di aggiornarsi continuamente e sopratutto alzarsi ogni mattina dicendo ” sono veramente fortunato a fare ciò che amo”. Sembrano frasi scontate ma la vita ti insegna che alla fine è cosi.
Generalmente credo che il compromesso nella vita cosi come in cucina sia un un’ingrediente fondamentale. Per gestire le persone del mio team utilizzo questa linea guida “loda in pubblico, bacchetta in privato ” perché credo fermamente che le persone facciano la differenza. Pretendo tanto ma Le persone del mio team sanno che su di me si possono fidare e quindi si fanno guidare e mi seguono nelle mie idee.
Sei molto seguito sui social ed in particolare su Instagram. Quanto tempo “toglie” il versante della comunicazione social oggi alla vita di un chef?
I social hanno stravolto il mondo nel quale non solo noi chef lavoriamo ed in quanto social devono, a mio avviso, essere cavalcati e domati come un cavallo in corsa.
Se usati in maniera ponderata, sono uno strumento potentissimo al quale nessuno può più rinunciare. Ovviamente non bisogna abusarne perché il tempo deve essere dedicato principalmente alla cucina e sui libri su cui studiare ed aggiornarsi.
Questa è una domanda che poniamo spesso poiché di stretta attualità. Ebbene hai avuto dei riflessi negativi sulla professione dovuti a questo nuovo coronavirus? Ha influito sul tuo modo di approcciarti alla professione e anche alla vita?
Sarei bugiardo se vi dicessi che sono stati mesi sereni e tranquilli. Le difficoltà e le preoccupazione ci sono state. Tuttavia per indole io sono abituato a vedere il lato positivo in ogni cosa che mi capita, anche se onestamente vorrei chiudere gli occhi e tornare ad un anno fa…sono sicuro però che questo virus ha accelerato inevitabilmente dei processi di cambiamento che altrimenti avrebbero impiegato anni ed anni.
Cosa consiglieresti ai giovani che intendono avvicinarsi al mondo della ristorazione? E quali sono i valori fondamentali e le qualità che non possono mancare in uno chef?
Ai giovani dico: non fate un lavoro solo per arrivare a fine mese.
Fate un lavoro che vi faccia sognare…perché se si sogna poi le cose si ottengono…ma senza dimenticare che nessuno regala niente e come in ambito sportivo, se non si suderà durante la settimana in allenamento, non si supereranno mai i propri limiti.
5 febbraio 2021
Redazione DolciEccellenze