Pasticceria, Ristorazione

Quando lo Chef è “di casa”

La figura dello Chef a domicilio sta entrando sempre più nella nostra cultura culinaria . Abbiamo intervistato la Chef Arianna Arcangeli, che rappresenta a pieno titolo l’espressione di questa figura professionale in Italia.

Arianna Arcangeli

Arianna, cosa vuol dire per te cucinare e come hai trasformato la tua passione in lavoro?

Mi è sempre piaciuto cucinare fin da piccola. Crescendo, dopo aver passato week-end  a cucinare per amici sempre a giro con pentole e padelle, ho deciso di trasformare la mia passione in lavoro. Mi piace far star bene le persone, gli amici a tavola. Cucinare è condividere emozioni, profumi, colori.

Ci parli del tuo lavoro come chef a domicilio? Ami il tuo lavoro? Quali difficoltà affronti? 

La cuoca a domicilio è un lavoro stupendo, riesci ad accontentare a tavola e a fornire un servizio personalizzato che in un ristorante non potresti offrire.

L’unica difficoltà che spesso incontro è quella di dover cucinare in mini cucine, con due fornelli, senza spazio per muoversi e appoggiare le stoviglie. Ci sono delle volte che più che una cuoca sembro un acrobata!

Amo questo lavoro, le ore di lavoro volano, la stanchezza è sana e gratificante e quando a fine cena ti senti dire: “grazie, siamo stati benissimo, quando puoi tornare ? “… è la ricompensa più bella che possa avere.

In che modo l’eccellenza italiana può incontrare e innovare figure professionali tipiche di altre tradizioni, come quella dello chef a domicilio, figura nata negli USA e diffusa ormai in tutta Europa?

L’Italia non è il massimo per le novità ma credo che un po’ alla volta la nostra figura sbarcherà …il problema è che l’italiano chiamandoci vorrebbe spendere meno che al ristorante, invece il nostro va visto come un servizio esclusivo, personalizzato: il poter mangiare nella propria casa con i propri amici o familiari senza dover pensare a niente, salvo che godersi la serata … servito e riverito…questo è il concetto che dovrebbe passare per poter emergere.

Il settore della ristorazione impegna anima e corpo. Riesci a riservare un giusto spazio per la famiglia e gli hobby?

Non è facile conciliare la famiglia, ho 3 figli di 18, 14 e 12 anni ma  sono proprio loro i miei primi fan…così come il mio compagno : sono loro che mi incitano a continuare anche quando la stanchezza e le difficoltà mi farebbero fermare. 

Amo correre, sono una podista amatoriale e nonostante la cucina riesco a ritagliarmi 3 ora a settimana, spesso all’alba, per poter correre e scaricare le tensioni.

23 febbraio 2020

Redazione DolciEccellenze