Pasticceria, Ristorazione

Uno chef “in prestito” al mondo dei vip.

Oggi la nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare Micaela Di Cola, chef dalla caratura internazionale, consulente e personaggio televisivo. Ecco cosa ci ha detto.

Ciao Micaela, grazie innanzitutto per aver accettato l’invito della nostra redazione. Per prima cosa..ci puoi dire come sei approdata al mondo della ristorazione?Qual è stato il momento in cui hai compreso che il tuo mondo era quello della cucina?

Grazie a Voi per aver voluto raccontare la mia storia. Indubbiamente la cucina risiede nel dna di famiglia. Nel ristorante dei nonni sono cresciuti i miei genitori, per questo immagino di aver avuto una certa predisposizione. 

Ho avuto un’educazione alimentare basata sull’eccellenza dei prodotti, mi hanno insegnato ad apprezzare tutti prodotti genuini. Nella mia famiglia far da mangiare era una forma d’amore.

Sei una chef molto richiesta e con un bagaglio di esperienze internazionali. Quali sono state le maggiori difficoltà che hai affrontato nel tuo percorso professionale?

Credo di aver avuto un percorso piuttosto normale, fatto di formazione laddove non arrivava la preparazione familiare. Ho collaborato con tanti colleghi sia in Italia che all’estero ma difficoltà no, piuttosto tanto studio. A volte sento parlare della preparazione alberghiera come di una sessione di studi per chi non ha tanta voglia di trascorrere tante ore sui libri, invece la cucina, almeno quella moderna, fatta di tecniche, richiede tanta preparazione, precisione e approfondimento. 

Chef Micaela Di Cola

Sappiamo che sei definita “la chef dei vip”. Sei spesso presente in tv dove partecipi a programmi Rai e molto altro. Come ci si sente a stare a stretto contatto con il mondo televisivo e poi…è più difficile cucinare..per un vip?

C’è tanta confusione in questa definizione. E’ vero che ora sono il nuovo volto come Chef TUTOR di Rai2 a Detto Fatto, ma l’appellativo Chef dei Vip deriva dall’altra parte del mio lavoro, l’home economist, che mi porta spesso sui  set dei film al cinema come sui set pubblicitari. L’home economist è quella figura professionale che si prefigura di rendere appetibile un piatto attraverso lo schermo. indubbiamente è un mondo affascinate quello dei set, si incontrano tante persone, alcuni oggi posso definirli amici. La cucina per il grande schermo è splendida, visivamente perfetta  intendo ma spesso coadiuvata da aiuti non edibili. Ci viene rischiesto di realizzare piatti perfetti, che devono sfidare il tempo, le luci, per questo adottiamo piccoli trucchi. 

Ma è il ristorante il mio mondo. Sul set mi sento uno Chef in prestito. 

Questa pandemia ha stravolto molte regole e modi di concepire il mondo. Sono nati nuovi mestieri e molti altri stanno sparendo. Anche per i giovani non è facile oggi compiere scelte lavorative oculate. Ebbene, cosa consiglieresti ai giovani che vogliono oggi avvicinarsi a questo mestiere?

Spero come tutti che questa situazione passi in fretta, la ristorazione è in ginocchio come tante altre categorie.

Quando tutto ripartirà mi piacerebbe vedere persone preparate, c’è tanta approssimazione e molta poca voglia di fare la gavetta. In parte temo sia dovuto alle scorciatoie dei talent televisivi. Ci troviamo a vedere in cucina persone che non sanno minimamente cosa ci sia dietro ad un ristorante: che è a tutti gli effetti un’azienda e come tale deve necessariamente produrre utili. Fare un buon piatto o un bel piatto riferendomi ai social network in questo caso, non è poi così difficile, ma replicarlo sempre uguale, seguire le comande, evitare gli sprechi è un altro mondo. E PREPARASI è fondamentale se si vuole riuscire.

Questo coronavirus ha influito sul tuo modo di approcciarti alla professione e anche alla vita?

Ha cambiato la percezione di tante cose, questa pandemia ha impedito a tante famiglie di portare a casa uno stipendio, ci si sente precari, non si hanno certezze. Solo la famiglia è un rifugio sicuro. Gli amici vanno centellinati, gli abbracci sono vietati, il lavoro ha mille restrizioni. E’ davvero complessa questa situazione. 

Quali sono i tuoi sogni e le tue ambizioni per il futuro? La domanda è un po’ indiscreta, ma, la tua professione ti rende felice? E quali aspetti cambieresti del tuo lavoro?

Svolgo il lavoro che amo, non c’è niente che cambierei. Ho appena aperto il ristorante dove mi sento finalmente a casa e dove proporrò la mia cucina, rivalutando la bella terra in cui vivo. Roma, il Suo litorale. Oggi casa è il Lux Food Experience nel porto di Ostia.

Di carattere penso di essere una persona molto solare, sempre sorridente, mi reputo una persona molto fortunata, sono sposata da poco, con un uomo che della felicità e del sorriso ne ha fatto uno stile di vita. Non potrei chiedere di più.

15 marzo 2021

Redazione DolciEccellenze