Ristorazione

La cucina è un mondo…e il mondo, si sa.. è delle donne!

Oggi la nostra redazione ha intervistato Martina Tenz, Chef di grande talento e dalla cucina ricercata e raffinata. Sentiamo cosa ci ha detto.

Martina, grazie per aver accolto l’invito della nostro redazione. Parlaci un pò di te. Sappiamo che hai accumulato molte esperienze professionali importanti. Come sei approdata nel mondo della ristorazione?

Chef Martina Tenz

Grazie a voi per avermi dato questa opportunità e piacere di conoscervi. Ho studiato Design e grafica allo IED di Torino per poi cambiare completamente settore a 21 anni, una volta trasferita a Londra. Ho sempre avuto la passione per la cucina, cosi un giorno ho iniziato a lavorare per un ristorante italiano ad Holland Park, grazie al mio Head Chef che mi ha presa in cucina per insegnarmi il lavoro. Da quel momento, la mia carriera ha iniziato a decollare e ho anche iniziato a viaggiare. Ho fatto parecchie esperienze in giro per l’Europa , passando per ristoranti stellati (ho lavorato per Marco Pierre White ed ad Caelis a Barcelona), musei (sono stata 2 anni sous chef per eventi di catering ai musei Tate Britain e Tate Modern 1 & 2 di Londra), hotel a 5* (ho lavorato per il Ritz Carlton a Berlino e al Pillows Grand Hotel Reylof a Gent come sous chef per eventi) e catering di alto livello (come Gastico a Berlino e Zerobriciole a Milano). Sono stata in giro per 10 anni, mi sono divertita ed ho imparato tantissimo. L’anno scorso ho deciso di tornare in patria e intraprendere la strada come Chef a Domicilio e collaboratrice per aziende su Instagram come Food Designer, sviluppando ricette e pubblicizzando i prodotti nel mondo del cibo e ristorazione tramite i miei canali social.

       

Cosa significa per te cucinare? Dove trovi gli stimoli giusti per ideare e creare prodotti di qualità e quali sono secondo te le doti essenziali che non possono mancare in uno chef di successo?

Cucinare per me vuol dire entrare nel mio mondo. Il processo creativo, nel momento in cui immagino un piatto con i suoi accostamenti e colori, e’ molto complesso. Studio qualsiasi cosa: il gusto in primis, la tecnica di cottura, le angolazioni, come posizionare gli elementi, le decorazioni, le cromie. Quello a cui punto e’ suscitare ai miei commensali (durante le mie cene a domicilio) delle emozioni quando guardano, annusano e assaggiano i miei piatti: vorrei fissare un ricordo, un’esperienza particolare e piacevole, nell’intimità della propria casa. Trovo l’ispirazione in tante cose: dalle emozioni che mi danno le persone alla musica, natura e dai dipinti. Qualsiasi cosa che mi susciti una sensazione. Secondo me, per essere un bravo chef, si dovrebbe essere in primis umani. Lavorare in brigata non e’ semplice, e bisogna essere degli ottimi direttori d’orchestra, con gentilezza, rispetto, umiltà e sangue freddo. Poi, penso che, sullo stesso piano di importanza, sia vitale sia il fattore creativo che anche l’aver sotto controllo i costi del proprio business ed evitare lo spreco di cibo, che e’ un argomento su cui sono molto sensibile.

Sei molto attiva ed apprezzata sui social. Quanto conta oggi la cura dell’immagine e la promozione del prodotto sui social per uno chef? E quali sono gli aspetti salienti della figura dello “chef a domicilio”?

Ho aperto la mia pagina Instagram @chez_martina_events solamente un anno ed un mese fa e ad essere onesta non mi piace molto “mostrarmi” nei miei post. Però’ sono consapevole del fatto che devo conquistare la fiducia dei miei potenziali clienti anche mettendoci la faccia. Ho quindi realizzato che curare l’immagine che si vuole trasmettere e’ di aiuto, specialmente in un social come instagram, sul quale sono molto attiva. Lo chef a domicilio e’ una figura molto particolare. Entro in casa delle persone, nella loro intimità’. Quello che cerco di fare, e’ farli stare sereni e tranquilli, rispettando la loro privacy e comportandomi da professionista, con la massima discrezione.

Hai avuto dei riflessi negativi sulla professione dovuti a questo nuovo coronavirus? Ha influito sul tuo modo di approcciarti alla professione?

Purtroppo il coronavirus ha influenzato il mio business. Le persone sono spaventate dalla situazione in generale. Quello che faccio in questo momento storico, e’ garantire la sicurezza dei servizi: svolgo le cene a domicilio con la mascherina, mantenendo le distanze ed igienizzando sempre le mani. Faccio anche tamponi rapidi 2 giorni prima del servizio, in modo che i miei clienti siano tranquilli e sereni.

Quali sono i tuoi sogni e le tue ambizioni per il futuro? La domanda è un po’ indiscreta, ma, la tua professione ti rende felice? Quali aspetti cambieresti del tuo lavoro?

Ho tante ambizioni. Una di queste e’ arrivare a fare pubblicità come Food Designer per grandi aziende, stringendo collaborazioni interessanti e stimolanti. Mi piacerebbe tornare a viaggiare per fare consulenze all’estero. Per il resto, sono molto felice di quello che faccio, essendo che sono libera di esprimermi attraverso il cibo. Non cambierei nulla del mio lavoro, dopo tanti anni di bellissime esperienze, viaggi e sacrifici, ho raggiunto questo obiettivo davvero importante per me, dato che era un sogno nel cassetto.

Photo credits by Davide Tenz, @davidetenzph

16 gennaio 2021

Redazione DolciEccellenze