Oggi la nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare Lila Bentivegna, giovane pastry chef di talento, nonchè chef restaurant e food blogger. Ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Lila, grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Ci parli un pò di te? Come sei approdata al mondo della ristorazione e della pasticceria?
Ciao e grazie a voi per l’invito, per me è un vero piacere.
Sono Lila Bentivegna, ho 29 anni e da 10 anni lavoro nel ristorante di famiglia. Da sempre ho ricevuto un’educazione culinaria grazie alla conoscenza del mestiere di papà che fin da piccola mi ha coinvolta nel mondo gastronomico.
Dopo le scuole superiori ho intrapreso il mio percorso all’interno della mia cucina, appassionandomi alla pasticceria, alla lavorazione della pasta fresca con i grani antichi siciliani e soprattutto rivisitando i piatti antichi della tradizione, attraverso i profumi della mia infanzia e le ricette della nonna.
Cosa significa per te cucinare? Dove trovi gli stimoli giusti per ideare e creare prodotti di qualità?
Per me cucinare vuol dire essere me stessa, infatti grazie a questa mia passione ho imparato ad accantonare tutte le mie insicurezze riuscendo ad esprimermi al meglio, portando nei miei piatti la Lila che sono oggi e soprattutto l’amore per il mio lavoro.
Durante il mio percorso di vita, grazie ai viaggi che da sempre ho fatto con la mia famiglia ho avuto modo di assaporare le diverse culture gastronomiche a km 0. Per me, infatti, creare prodotti di qualità vuol dire proprio questo, utilizzare prodotti di qualità a KM 0.
La Sicilia è una bellissima terra, che offre altrettanti prodotti di qualità. Sei molto legata alle tue origini? C’è un piatto tipico che ti rappresenta particolarmente?
Da vera siciliana, sono molto legata alle mie origini, ritenendomi molto fortunata di appartenere a questa antica terra ricca di prodotti di elevata qualità. La mia cucina è fatta di ingredienti ricercati, con rapporti diretti con i contadini, i caseari e i pescatori.
“Semplicità, tradizione e innovazione”, sono le tre parole che descrivono al meglio la mia cucina.
Amo ricercare i piatti antichi della tradizione, infatti un piatto che rappresenta me e il mio ristorante è proprio un dolce del XVI secolo del monastero di Sciacca. Si tratta di una ricetta esclusiva che la nostra città deve alla creatività delle suore. Le religiose infatti, in mancanza della ricotta nel pe-riodo estivo (all’epoca visto il grande caldo e l’insufficienza di adeguati metodi di conserva-zione, il latticino non veniva prodotto), si inventarono l’ ”Ova Murina”. Questo dolce prende il nome dal colore, esterno scuro e bianco dentro, e dalle sembianze che lo fa somigliare alla pelle di una murena. Si tratta di un cannolo a pasta molle, composto da una sfoglia di base uova, mandorle e cannella, e un ripieno di crema di latte e zuccata (confettura della zucchina siciliana).
All’Hostaria del vicolo valorizziamo da sempre questo dolce tradizio-nale, un modo per omaggiare la cucina saccense.
La vita degli chef, si sa, è stressante. Come affrontare il lavoro in cucina in maniera vincente? Ti rimane molto per gli hobby e la vita privata?
Sono fortunata ad avere accanto una grande figura come quella di mio cognato Angelo Principato, che nel tempo è diventata fondamentale. Il nostro è un rapporto basato sulla complicità e sul soste-nersi a vicenda, in più lavorando nel ristorante di famiglia si respira un’aria di rispetto e amore reciproco che è molto importante per gestire al meglio il lavoro in cucina che sicuramente non è una passeggiata. Mi ritengo molto fortunata anche quando chiudo le porte del mio ristorante, questo rapporto di complicità con la mia famiglia continua anche fuori dal lavoro, ho un ragazzo accanto che asseconda questa mia passione e di sicuro ne agevola molto ritenendosi fortunato.
Questo nuovo Coronavirus ha influito sul tuo modo di approcciarti alla professione e anche alla vita? Quali sono i tuoi sogni per il futuro?
Il Coronavirus ha sicuramente portato tanto scompiglio nella vita di tutti i ristoratori con le chiusure imposte dal governo, mettendoci in grandi difficoltà. Mi manca la continuità della vita lavorativa, riaprire e chiudere il nostro ristorante non è facile, ma cerco di mantenere viva la mia passione anche a casa, attraverso video ricette o consigli di cucina nei social.
Sono una ragazza abbastanza ottimista, quindi credo che questo diventerà un brutto periodo da raccontare, in ogni caso io e la mia squadra siamo pronti e carichi ad una rinascita.
Colgo l’occasione per augurare tanta fortuna e tanta forza a tutte le persone del nostro settore che difende un grande patrimonio, quello dei contadini, vignaioli, pescatori, caseari ecc, portando i loro prodotti nelle tavole trasformati dalle nostre cucine. Sono convinta che con questa idea di unità ne usciremo più forti di prima.
31 marzo 2021
Redazione DolciEccellenze